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Il taglio del bosco di Guardiaregia all'esame dei Magistrati

gio, 27 ott 2011

Riportiamo la notizia de "Il Tempo - Molise" riguardante la messa in sequestro di 62 ettari di bosco guardiolo alle pendici del Monte Mutria in località Perrone, tra i bellissimi faggi secolari, che questa estate ha pregiudicato lo svolgimento dell'annuale Festa della Montagna. Si scrive nell'articolo, vi sarebbero stati tagliati anche alcuni rientranti nella Riserva. Anche il WWF è intervenuto scrivendo un comunicato stampa (scarica) indirizzato ai Comuni, alla Comunità montana e alle Istituzioni.

"Guardiaregia all'esame dei magistrati la gara d'appalto per la vendita del legname. Sequestrati 62 ettari di bosco.
Il decreto preventivo è stato emesso dalla Procura della Repubblica Daniela Lombardi. I conti non tornavano, se si mettevano a confronto i numeri che avevano costituito la base d'asta per l'aggiudicazione di un terreno boschivo ad uso taglio e quelli «reali» inerenti la quantità di legname ricavabile dall'area aggiudicata in appalto ad una ditta campana.

Così, sono scattate le indagini ed, in effetti, sembra proprio che ci sia stato un errore marchiano nella determinazione delle «quote di bosco» da assegnare a privati per ricavarne legname. Dunque, ora le Forze dell'ordine intendono capire se sia stato uno sbaglio «materiale» o se vi sia stata intenzione di lucrare indebitamente da parte di qualcuno. Proprio per approfondire gli accertamenti sulla questione, personale del comando stazione Forestale di Sepino, coadiuvato dal nucleo investigativo del comando provinciale di Campobasso, ha eseguito il decreto di sequestro preventivo ponendo i sigilli all'area sottoposta a contestazione. Si tratta di un'ampia superficie boscata - di circa 62 ettari in totale - di proprietà del Comune di Guardiaregia. Gli alberi di alto fusto che avrebbero dovuto essere sottoposti al taglio si trovano in località Perrone - Femmina Morta. Il decreto di sequestro è stato emesso dal Gip del tribunale di Campobasso Giovanni Falcione. Il magistrato ha agito su espressa richiesta del sostituto procuratore della Repubblica Giovanna Rosa Immacolata Di Petti. Tutti gli atti hanno fatto seguito alle indagini curate direttamente dal corpo Forestale dello Stato, nel corso delle quali, come si accennava, sarebbero state ravvisate gravi irregolarità nella determinazione della stima della massa legnosa ricavabile dal taglio del bosco. In pratica, dai controlli risulterebbe una valutazione al ribasso del valore complessivo della zona alberata in questione. Valore in realtà piuttosto elevato, visto che si parla di un alto fusto di faggio che cresce ai piedi del Monte Mutria. Ad aggiudicarsi la gara era stata un'impresa boschiva della provincia di Caserta, che aveva partecipato ad un'asta pubblica. Tale ditta si sarebbe aggiudicata, a fronte di un'offerta di quasi 200.000 euro, un quantitativo di materiale legnoso notevolmente superiore a quello risultante dal progetto di stima e quindi posto a base d'asta. Ciò, come è facile intuire e come, del resto, risulta evidente dalle prime indagini, che però sono tuttora in corso e delle quali al momento è impossibile prevedere gli ulteriori sviluppi, avrebbe avuto come conseguenza un notevole danno per le casse del Comune di Guardiaregia. L'ente si è infatti riservato, nel caso gli accertamenti avallino questa ipotesi, di far valutare e chiedere il risarcimento del danno erariale. Diversi ambientalisti, poi, hanno già dichiarato di essere intenzionati a tenere sotto la lente la situazione, poiché pare che alcune delle piante facessero parte dell'oasi del WWF e, dunque, anche questo aspetto potrebbe portare azioni al fine di stabilire se gli alberi potessero essere sottoposti a taglio senza ulteriori autorizzazioni previste in nome del rispetto per l'ambiente. Questo è però un ulteriore possibile risvolto che andrà valutato solo successivamente dagli eventuali interessati. Il dato, invece, che si è consolidato in queste ore è che, al momento, risulterebbero iscritte nel registro degli indagati due persone. Saranno loro a dover chiarire i particolari della gara di aggiudicazione, al fine di stabilire, appunto, cosa abbia determinato un errore che sembrerebbe facilmente individuabile anche da un non esperto.

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