La Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro è ubicata interamente nel territorio dei comuni di Guardiaregia e Campochiaro in provincia di Campobasso sul versante molisano del Matese. L´area, che si sviluppa su 3135 ettari, rappresenta la seconda Oasi in Italia per estensione fra quelle gestite dal WWF, è situata sul versante orientale dell'imponente Massiccio del Matese e inserita in un comprensorio di elevato valore naturalistico.
Nel territorio della Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro sono individuabili tre differenti ambienti naturali; Monte Mutria, l'area carsica della montagna di Campochiaro e il canyon del Torrente Quirino con la cascata di San Nicola. Monte Mutria appare come una lunga groppa di circa 6 km, esposta a N-NE, con un'altitudine massima di 1823 m/slm; lungo le sue ripide pareti, interamente ricoperte da una fitta e ben conservata faggeta, si osservano diversi canaloni fra cui anche lo spettacolare canalone Cusano. L'area della montagna di Campochiaro invece ha un'orografia meno tormentata, è priva di cime elevate e culmina alla Soglietta degli abeti, a quota 1634 m/slm, e presenta una costante copertura arborea. La sua caratteristica più importante risiede nella presenza di fenomeni carsici, molto interessanti, quali i pianori di Piscina Cul di Bove, Chianetta e Valle Uma, ma soprattutto gli spettacolari fenomeni ipogei delle grotte di Pozzo della Neve (-1048 m) e di Cul di Bove (-913 m), che sono fra i più imponenti abissi d'Italia. Le Gole del Torrente Quirino, situate a ridosso del paese di Guardiaregia, formano una stretta e profonda incisione tra il centro abitato e le alture della Torretta con una lunghezza di circa 3,5 km, dagli 800 m/slm di località Arcichiaro fino a circa quota 600m/slm della chiesa di Santa Maria ad Nives di Guardiaregia. Tra i canyon più importanti dell'Appennino, le Gole del Quirino rappresentano la tipica incisione dalla duplice origine tettonica e carsica; la frattura provocata dai grandi eventi che hanno portato al sollevamento del Massiccio del Matese è stata scavata e modellata in milioni di anni dal costante e impetuoso scorrere delle acque. Nei presssi di Guardiaregia, il canyon del Quirino riceve il torrente Vallone Grande con la stupenda cascata di San Nicola che, con tre balzi, raggiunge un'altezza totale di circa 100 metri.
La fitta copertura vegetazionale di gran parte del territorio della Riserva e la partivolare orografia del Monte Mutria e del canyon del Quirino, con lunghi tratti inaccessibili dell'uomo, fanno si che la Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro sia, fra le aree del versante orientale del Matese, quella più ricca di specie animali. Molto importante è la presenza di un mammifero legato per diversi aspetti alle tradizioni locali: il Lupo che, con la sua costante seppur esigue presenza nobilita il territorio del Mutria e dell'area carsica di Campochiaro con periodici avvistamenti, inoltre segnaliamo tra i mammiferi anche il Gatto selvatico, il Tasso, lo Scoiattolo e il Cinghiale. Vista la ricchezza d'acqua nel periodo primaverile, gli anfibi sono una presenza fondamentale nella Riserva ed è molto interessante l'osservazione di un raro endemismo italiano come la Salamandrina dagli occhiali, simbolo della Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro, ma anche l'Ululone dal ventre giallo e la Rana dalmatina. Tutti presenti in primavera sia sul torrente Rio Vivo che sul San Nicola, mentre nelle umide giornate autunnali, nel sottobosco della faggeta non è difficile imbattersi nella grande Salamandra pezzata. Tra i rettili segnaliamo la Natrice dal collare. Gli uccelli rapaci sono osservabili soprattutto nell'area delle gole dove nidifica il rarissimo Lanario; sono presenti inoltre il Falco pellegrino, il Nibbio reale e la Poiana. Fra gli altri uccelli si ricorda il Gracchio alpino, sui costoni del Mutria e su tutta l'area, il Picchio rosso maggiore, il Picchio muratore; sulle fredde acque dei torrenti San Nicola e Rio Vivo è possibile imbattersi in esemplari del caratteristico Merlo acquaiolo. Nella Riserva infine, sono state censite circa 200 specie di farfalle notturne e diurne, come la rara e localizzata Zerynthia polyxena, la Saturnia pyri e la Inachis io.
Nella Riserva si possono riscontrare diverse tipologie di vegetazione. Di particolare importanza sono due habitat considerati prioritari nei progetti di ricerca comunitari Bioitaly ed Habitat,"le foreste dei valloni del Tilio-Acerion" delle Gole del Torrente Quirino e "le faggete a Taxus baccata ed Ilex aquifolium" di Monte Mutria e della Montagna di Campochiaro. La vegetazione delle Gole del Quirino mostra due specie molto interessanti come il Leccio che, letteralmente aggrappato alle rocce, costituisce una delle rare localizzazioni matesine, e la presenza extrazonale di un arbusto tipico della macchia mediterranea, il Corbezzolo nell'unico sito segnalato sul versante orientale del Massiccio del Matese. Le pendici del Mutria, così come la Montagna di Campochiaro, sono invece il regno del Faggio che forma fustaie spettacolari, in località "Tre Frati" sono presenti alcuni imponenti esempliari dall'età stimata in circa 500 anni. Alle quote altimetriche più basse e anche sui versanti esposti a S-SO, si individuano altre formazioni vegetali quali il Carpino nero, il Cerro, l'Orniello, l'Acero di Lobelius, il Maggiociondolo e il Corniolo. Monte Mutria è, soprattutto nella stagione primaverile, una emozionante esplosione di colori per le fioriture del Croco, del Garofano selvatico e per le importanti presenze dell'Androsace villosa, della Soldanella alpina e della Primula auricola. Inoltre, in diverse zone della Riserva è possibile osservare altre belle fioriture come il Giglio di San Giovanni, l'Aquilegia vulgaris, l'Anemone dell'appennino, l'Hepatica nobilis e la Belladonna. Considerazioni a parte meritano le orchidee: nell'area della Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro ne sono state censite 34 specie, alcune delle quali di notevole interesse.
La Riserva Naturale Regionale di Gardiaregia - Campochiaro è stata inaugurata il 23 Ottobre 2010 presso il centro visite di Guardiaregia. La Riserva, estesa per 3135 ettari, è diventa la più grande area protetta sul Matese molisano, ampliando la preesistente Oasi e si propone non solo come riferimento per la tutela naturalistica del territorio dei due Comuni matesini, ma anche come organismo di promozione eco-turistica, economica e culturale dell'area naturale protetta.
I fenomeni carsici non sono sconosciuti al massiccio del Matese, specialmente nei territori di Guardiaregia e Campochiaro dove sono presenti, oltre a quelle più accessibili, due delle grotte che rientrano tra le più profonde d'Europa: Pozzo della Neve (profondità -1048 m., la 9a più profonda d'Italia), e Cul di Bove (profondità -913 m.). A ciò vanno aggiunte le spettacolari gole del Quirino che si estendono nel Canyon che divide il paese dalla montagna; qui si può ammirare la "Cascata San Nicola" con un salto totale di 100 m.
La Riserva Regionale Naturale di Guardiaregia-Campochiaro dispone anche di un centro visite tra i più attrezzati della regione Molise. Il centro dispone di un'area didattica riservata ai gruppi o alle scolaresche, dotata di materiale video-didattico.
Presso il Centro visite della Riserva, localizzato in C.da Mencaro di Guardiaregia, sono installati diversi diorama sugli ambienti naturali della Riserva,tra cui quello dedicato al lupo ed un secondo sull' ecosistema del torrente, ambiente vitale per la salamandrina dagli occhiali piccolo anfibio simbolo della Riserva di Guardiaregia-Campochiaro.Sono inoltre disponibili vari souvenier della Riserva e t-shirt da acquistare e materiali WWF disponibili gratuitamente.