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APPELLO CONTRO L’EOLICO SELVAGGIO E INDUSTRIALE NEL MOLISE

sab, 26 feb 2011


Sul paesaggio molisano, di genuina e agreste bellezza, incombe un grave ed imminente pericolo !

Gli assalti alla sua integrità - veri e propri attentati alla identità non solo dei luoghi, ma della popolazione, della sua storia, della sua cultura - portati da progetti per la realizzazione di impianti eolici industriali, produrranno, a breve, un irreversibile danno, prima di tutto estetico, compromettendo definitivamente l’auspicato progetto di sviluppo della regione - quella di un turismo di qualità - che è in grado di emergere grazie alla particolare caratterizzazione “rurale” di gran parte del suo territorio, alle sue bellezze naturali, storiche e archeologiche, alla tipicità dei suoi prodotti agro-alimentari, decisivi per una crescita della sua economia.

La Regione Molise, su proposta del consigliere Adelmo Berardo, ha recentemente abrogato le linee guida (L. 15/2005), ritenute, senza ragioni, “restrittive” e ostative alla libera realizzazione di impianti eolici nelle regione.
Con la emanazione - oramai prossima - di nuove linee guida regionali, le precedenti limitazioni in qualche modo poste a tutela del diritto di proprietà, del paesaggio e dell’ambiente verranno abbattute e sostituite da una normativa selvaggia, assolutamente contrastante con il dettato dell’art. 9 della Costituzione Italiana.

L’unica, ultima, occasione per arrestare il deturpamento in atto (e quello, ancor più grave, prossimo venturo), lo sventramento dei crinali, lo sconvolgimento del territorio, è data dall’azione del Governo, con l’attuazione del comma 10 dell’art. 12 Decreto legislativo 387/2003, pur contenendo esso inammissibili previsioni, come si dirà in seguito, in ordine alla localizzazione degli impianti eolici.

La recente sentenza della Corte Costituzionale n° 166 del 25/05/2009, che riconosce, infatti, allo Stato la competenza esclusiva in materia di tutela dell’ambiente, potrebbe paradossalmente - e al di là delle pur giustificate preoccupazioni espresse sul punto dalle associazioni ambientaliste e comitati anti eolico selvaggio e industriale - costituire una effettiva e conclusiva opportunità per la salvaguardia dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale della Nazione, vanificando anche le sconsiderate linee guida che la Regione Molise si appresta ad approvare.

Lo scempio eolico va fermato! Ovunque, in ogni regione, provincia, comune, comprensorio, lì dove il paesaggio è elemento identitario.

Vanno fermati gli arroganti amministratori privi di sensibilità la loro terra, mercificatori del proprio territorio !

Vanno fermati i troppo “solerti” operatori del settore, i mediatori e i così detti “sviluppatori”, i quali, sovente ai limiti della legalità, ottengono concessioni dietro il miraggio di lauti introiti (leggasi indennizzi) a “beneficio” dei comuni interessati e a fronte di un danno irrimediabile che peserà anche sulle generazioni future, tanta è la gravità con cui l’ambiente, sotto il profilo paesaggistico, idrogeologico, agropastorale, faunistico, erariale (per non parlare delle conseguenze, accertate, sulla salute umana), viene ad essere violentato !

Discutibile, poi, appare, come si accennava, il comma 10 dell’art. 12 Decreto legislativo 387/2003, lì dove prevede che “In attuazione di tali linee guida, le regioni possono procedere alla indicazione di aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti”.

La indicazione, da parte delle regioni, di aree e siti non idonei alla realizzazione di impianti eolici determinerebbe, infatti, l’assembramento selvaggio di tali impianti in territori - di cui il Molise (nel caso di specie) è particolarmente ricco - aventi anch’essi, ciò è a dire, una loro specifica identità paesaggistica e ambientale, seppur non riconosciuta di particolare pregio.
Viceversa, le regioni dovrebbero limitarsi ad individuare aree e siti privi di interessi paesaggistici da destinare esclusivamente a zone di realizzazione di impianti, così aderendo al dettato costituzionale dell’art.9 che pone a carico della Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio artistico e storico della Nazione.

Il Comitato
“A che punto è il Molise ?”
 

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